TTIP e Mercosur: il governo accelera. Protesta StopTTIP, interrogazioni in Parlamento

De Petris (LeU): gravissimo e inaccettabile il comportamento della ministra Teresa Bellanova

La coalizione StopTTIP ha convocato per l’11 febbraio una conferenza stampa alla Camera dei deputati per denunciare il voltafaccia del governo sul Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP) con gli Usa e sul Mercosur con l’America Latina. Il TTIP era stato bollato come “iniquo” anche da Donald Trump durante la campagna elettorale per la Casa Bianca – quando promise di azzerare tutti i trattati commerciali “penalizzanti” di Barack Obama – ma a quanto pare ha cambiato idea, come sembrano aver fatto diversi governi europei, Italia compresa, di fronte ai ricatti e alle minacce Usa.

Monica Di Sisto, di Fairwatch e Campagna StopTTIP/CETA Italia, ricorda che «Nel 2015 un’imponente mobilitazione di organizzazioni ambientaliste, associazioni della società civile, sindacati, movimenti contadini, produttori e consumatori di tutta Europa e negli Stati Uniti portò all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni i rischi per la salute pubblica, l’occupazione, l’ambiente, il cibo, la produzione italiana, la biodiversità e la democrazia presentati dal Trattato transatlantico di liberalizzazione commerciale tra Usa e Ue (TTIP). Il negoziato subì una pausa con l’elezione di Trump, ma proseguì sotto traccia fino all’estate scorsa, quando Junker volò a Washington e sottoscrisse un accordo di principio per ricominciare a negoziare, sotto la minaccia di una pioggia di dazi. Ora la nuova commissaria Ursula von der Leyen non soltanto accelera per un nuovo accordo, ma appoggia la richiesta di Trump perché si negozi sull’agricoltura, argomento escluso nel mandato conferitole dai Governi dell’Ue».

Secondo la Di Sisto, «In assenza di alcun impegno concreto sui dazi già imposti da parte di Trump, l’Ue sembra disposta a cederesu un trattato che disinneschi per sempre il Principio di precauzione, forzi le regole europee attualmente in vigore su pesticidi, Ogm e NBT, apra un canale permanente di negoziato transatlantico sugli standard di protezione sociale, ambientale e di sicurezza alimentare che sono il più grande ostacolo, attualmente, all’arrivo di merci Usa nel mercato europeo».

E anche in Italia la situazione è più che opaca: «Il Governo italiano precedente non ha discusso la sua posizione con le parti sociali – neanche con il Parlamento italiano – prima di concedere il nuovo mandato negoziale, e quello attuale tace sull’accelerazione presente – spiega ancora la Di Sisto – La ministra dell’agricoltura Teresa Bellanova, incontrando il collega americano Sonny Perdue, si è addirittura mossa al di fuori del perimetro del mandato europeo che esclude l’agricoltura dalle trattative. Questa mancanza di trasparenza è inaccettabile per le organizzazioni della società civile: ci appelliamo al Parlamento perché insieme a noi ottenga un vero dialogo, che tenga conto delle preoccupazioni dei cittadini e delle parti sociali, e maggiore trasparenza su temi così importanti che colpiscono il cuore del sistema dei diritti e delle regole condivise e difese nel nostro Paese».

Sul TTIP in Parlamento sono state presentate diverse interrogazioni e una di queste l’ha depositata la senatrice di Liberi e Uguali e presidente del gruppo Misto Loredana De Petris che , pur sostenendo il governo dice che «La ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova deve respingere il nuovo trattato transatlantico di facilitazione commerciale (Ttip), salvaguardando il principio di precauzione, rifiutando il via libera al commercio di cibi contenenti pesticidi e di organismi geneticamente modificati, nonchè l’imposizione di nuovi dazi da parte degli Usa».

La De Petris, la quale ritiene »Gravissimo e inaccettabile che la ministra Teresa Bellanova, senza alcun confronto né con il parlamento né con le associazioni della società civile, si sia invece espressa a favore del nullaosta all’amministrazione Trump per inserire agricoltura, cibo e nuovi Ogm nelle trattative per il nuovo Ttip; la ministra finge di ignorare che i governi europei hanno già rifiutato di inserire il cibo in queste trattive e ha cancellato con un colpo di spugna il principio di precauzione, dando il via libera agli ogm e al cibo ai pesticidi. Non si possono trattare materie come ambiente e salute sotto la spada di Damocle dei dazi imposti da Trump; altrimenti più che di trattativa bisognerebbe parlare di ricatto; senza contare il fatto che un indebolimento delle norme sanitarie e fitosanitarie, e il cambio di legislazione europea sugli ogm significherebbe anche mettere in ginocchio il nostro made in italy, simbolo da sempre di qualità e sicurezza. il principio di precauzione per la sicurezza alimentare deve essere sempre il nostro faro guida».

Nella sua interrogazione la senatrice di LeU ricorda che «L’amministrazione Trump si è tirata fuori dagli impegni dell’accordo di Parigi sul clima, favorendo così una concorrenza sleale nei confronti di Paesi che come l’Italia rispettano tali impegni» e conclude: «Sono certache il premier Conte sarà conseguente al manifesto sottoscritto ad Assisi, ispirato dal pontefice Francesco, dichiarando immediatamente l’indisponibilità da parte del nostro paese ad accettare un simile accordo commerciale che farà crescere la produzione di emissioni climalteranti, in contrasto anche con le misure previste dai programmi di “green new deal” europeo e italiano».

Anche Rossella Muroni di LeU manda a dire alla ministro Bellanova che «Su sicurezza alimentare, ambiente e salute non si tratta. Non si baratta il no a nuovi dazi con un nuovo TTIP tra Europa e Usa di Trump che scardinerebbe il principio di precauzione e renderebbe possibile sul nostro mercato la vendita di cibi contenenti pesticidi e Ogm. Per questo ho presentato un’interrogazione che sollecita il governo a respingere il nuovo trattato. E la ministra Bellanova per difendere davvero gli interessi del Paese dovrebbe difendere la nostra agricoltura sostenibile e di qualità, che ha reso il made in Italy agroalimentare apprezzato e ricercato nel mondo. Senza dimenticare che la Corte di giustizia europea si è già chiaramente espressa equiparando gli Nbt agli Ogm. E dovrebbe tenere presente anche il rifiuto espresso dai Governi europei di includere agricoltura e cibo nelle trattative per il nuovo TTIP. Senza fare fughe in avanti verso le richieste Usa che forzano il negoziato fuori dall’attuale mandato».

fonte: greenreport.it