Santiago a ferro e fuoco, il rimpasto di Piñera non placa la rabbia dei cileni
Incendi e saccheggi nella
Capitale, manifestanti si denudano davanti al commissariato. Finora
almeno 20 persone sono state uccise nelle proteste antigovernative
Violenti
incidenti con incendi in edifici e saccheggi in locali commerciali sono
avvenuti ieri sera a Santiago del Cile nel quadro della protesta
sociale che scuote il Paese dal 18 ottobre scorso. Un gruppo di
manifestanti cileni si è denudato davanti a un commissariato di Santiago
del Cile. I manifestanti, con il corpo dipinto di bianco, hanno
simulato ferite di colpi d’arma da fuoco per ricordare le 20 vittime
delle proteste antigovernative e hanno appeso alla porta di ingresso del
commissariato di San Miguel le foto con i nomi dei morti, tra i quali
ci sono tre peruviani, due colombiani e un ecuadoriano.
Decine di
migliaia di persone sono intervenute per un corteo che da Piazza Italia
si è diretto verso la Moneda. Durante il corteo – scrive l’Ansa
– un gruppo di manifestanti ha appiccato il fuoco alla stazione
Baquedano della metro, denunciando che la polizia che si trova al suo
interno ha creato un ‘centro di tortura’. I responsabili dell’atto si
sono quindi spostati verso Santa Rosa dove hanno provocato un incendio
in un centro medico e hanno saccheggiato locali di McDonald’s e di
Fashion Park.
Un altro gruppo ha assaltato un supermercato non
lontano dalla Moneda. Quest’ultima è circondata da barriere metalliche e
un forte contingente di polizia. Nel cielo una densa cortina di fumo
impedisce la visibilità della città.
Le proteste proseguono anche dopo il rimpasto di governo operato dal presidente Sebastian Pinera, che ieri ha sostituito otto ministri tra cui quello degli Interni, nominando l’ingegnere Gonzalo Blumel al posto dell’esponente del partito conservatore dell’Unione Democratica Indipendente Andrés Chadwick,
che partecipò all’era Pinochet nella sua lunga carriera di oltre 40
anni. Oltre al capo dell’Interno, Pinera ha nominato Ignacio Briones
alla guida del ministero delle Finanze, sostituendo l’economista Felipe Larraín. Come portavoce, il capo di Stato ha scelto Karla Rubilar in sostituzione di Cecilia Pérez, diventata ministro dello Sport. Il presidente ha poi nominato Lucas Palacios Covarrubias come ministro dell’Economia, María José Zaldivar al ministero del Lavoro e Julio Isamit
ai Beni nazionali. Pinera aveva preannunciato alcuni giorni fa un ampio
rimpasto dell’esecutivo per rispondere all’ondata di proteste contro il
governo che nei giorni scorsi ha provocato violenze e scontri tra
manifestanti e polizia. Ma la sua mossa non è bastata a placare il
malcontento: la mobilitazione continua.