Ad Artigas, Uruguay, un Our Voice sublime

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di Jean Georges Almendras


Il Movimento Internazionale Culturale Our Voice ha portato in scena uno spettacolo teatrale decisamente innovativo all’Auditorium Municipale della città di Artigas, a 600 chilometri della città di Montevideo, capitale dell’Uruguay. L’opera teatrale “Sueño Blanco“, con la partecipazione di circa 15 attori in scena, ha ottenuto il suo meritato successo, davanti ad una platea composta in maggior parte da giovani residenti nel dipartimento.
Il testo è stato adattato per l’occasione alla realtà politica e sociale uruguaiana seppure mantenendosi coerente con l’originale, con personaggi centrali e seguendo lo stesso schema dello spettacolo messo in scena a fine marzo, quando i giovani lo presentarono per la prima volta quest’anno nella sala dell’Ecunhi, dell’edificio dell’ex ESMA, sull’Avenida Libertador della città di Buenos Aires.
Gli spettatori e gli stessi attori sono stati protagonisti ad Artigas di una esperienza recitativa che ha messo in evidenza l’ottima evoluzione interpretativa dei giovani nei loro rispettivi personaggi.

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Hanno espresso armonia nell’interpretazione e brillantezza in ogni sequenza. Il risultato fu un successo, i personaggi centrali, Sonia Tabita Bongiovanni e Diego Grachot, hanno saputo mantenere la giusta fluidità affinché l’opera nel suo insieme acquisisse spessore e maturità scenica.
Più volte Our Voice ha portato in scena “Sueño Blanco” nel corso della loro tournée nella regione di Río de la Plata. Iniziando dall’ex ESMA, poi all’auditorium della libreria Lozada, in zona Avenida Corrientes y Callao, e per finire all’auditorium di Artigas dove i giovani hanno dimostrato una crescente capacità interpretativa e recitativa, compresa una bambina di 9 anni di nome Yasmin (della città di Comandante Piedrabuena, Argentina), la “beniamina” del gruppo, che ha brillato nella sua interpretazione, nonostante la sua giovane età, fedele al suo impegno verso Our Voice e affiancata in questa occasione da Davide.
I giovani sono stati all’altezza del rigore teatrale, più consono ad un cast di professionisti che di un gruppo dilettante, dove sono pochi quelli che possiedono una formazione teatrale o esperienza di scena: solo Sonia Tabita Bongiovanni, Diego Grachot, Ramiro ed Emilia Cardozo. I giovani hanno mantenuto la disciplina teatrale sia dentro che fuori dal palcoscenico. Gli anonimi collaboratori sono stati i supporti sempre presenti, invisibili, ma indispensabili, perché senza essi – sicuramente- non si potrebbe fare niente. Per questo sono i più preziosi. E importanti.
 
Uno dei principali motori di tutto il cast, senza alcuna eccezione di ruolo o personaggio, non è stato altro che il grado di impegno dimostrato da ognuno, molto attenti agli obiettivi e ai principi del Movimento. Un impegno al quale dobbiamo sommare, come ingredienti molto preziosi: la dedizione, la perseveranza, la disciplina ed il talento, espressi individualmente e in gruppo.
Ad Artigas, su un ampio spazio scenico, dall’acustica molto buona, i giovani hanno recitato a loro agio. E le innovazioni hanno spiccato. Diventando visibili. Grande rilievo ha avuto Sonia Tabita: le sue mani hanno generato da un piano una melodia incisiva e opportuna, in assoluta armonia col suo personaggio e con il momento scenico. Con un risultato lodevole.
Ma lo spettatore ha potuto godere di altre novità: voci fuori campo, testi allusivi a fatti politici dell’Uruguay e satire molto bene studiate a cura di Ramiro. Satire che hanno segnato alcuni dei punti più alti dell’opera, la cui apertura con Diego, Sonia Tabita e Giorgio David è stato l’ideale calcio iniziale di una serie di scene che hanno catturato la platea per il loro profilo drammatico e conforme alla realtà e ai punti di vista: la visione di un repressore e la visione di una figlia che si indigna della verità di suo padre.
 
L’introduzione di Alina Leal, come ballerina e di Charly Santana, del Messico, come percussionista, sono stati elementi fondamentali in certi tratti dell’opera. Un’opera che è andata perfezionandosi gradualmente, nel suo complesso e individualmente, si è avvertito che ogni interpretazione, da un lato, per la mancanza di errori e dall’altro, per la costruzione di sequenze piacevoli e accattivanti.
Dopo, ognuno dei personaggi ha preso vita propria e ha ottenuto un meritato applauso.
Ognuno di loro ha salutato la platea, ponendo attenzione alla sfida del successivo incontro con il pubblico, la sera di giovedì 11 aprile, alle 20:30: questa volta a Montevideo, nel salone dell’Istituto della Gioventù, del Comune capitalino dell’Uruguay.
Un’altra sfida. Un’altra opportunità per continuare a crescere.

Foto © José Guzmá

fonte: antimafiaduemila.com