Il Governo italiano continua a incentivare la geotermia, ma ai Caraibi

Dal ministero dell’Ambiente un finanziamento pari a 5 milioni di euro per promuovere lo sviluppo di questa fonte rinnovabile in cinque stati caraibici

Mentre a livello nazionale la geotermia vive un momento di profonda incertezza, con il decreto Fer 1 elaborato dal ministero dello Sviluppo economico che si propone di cancellare gli incentivi finora erogati a questa fonte rinnovabile per la produzione di energia elettrica, a livello internazionale il Governo continua a finanziare lo sviluppo del settore.

Il ministero italiano dell’Ambiente partecipa infatti al progetto Sustainable Energy Facility for the Easter Caribbean Expanded (Sef-Expanded)attraverso un finanziamento di 5 milioni di euro. A darne notizia è lo stesso dicastero, che informa come il progetto sia stato appena approvato dalla Banca di sviluppo caraibica (Cdb) e dal Banco interamericano di sviluppo (Ibd).

«L’energia geotermica è la forma d’energia che si sprigiona dal calore endogeno della Terra: sebbene oggi sia poco utilizzata a livello mondiale, il suo potenziale a livello globale – sottolinea il ministero dell’Ambiente – è enorme».

Che anche i Caraibi abbiano deciso di puntare sulla sua coltivazione sostenibile è solo l’ennesima dimostrazione di come lo sviluppo geotermico non precluda quello del turismo – ma anzi possa rafforzarlo – come testimoniano del resto le esperienze accumulate negli anni dalla Toscana alle Canarie, dal Costa Rica fino all’Islanda.

Per quanto riguarda in particolare Sef-Expanded, il progetto ha un valore totale di 85,6 milioni di dollari e si divide in 3 componenti principali, che prevedono: l’istituzione di una linea di credito agevolato per l’installazione di impianti geotermici e condotti di trasmissione, capacity building e trivellazioni esplorative.

Complessivamente, l’obiettivo del progetto è quello di ridurre gli ostacoli finanziari, tecnici e istituzionali allo sviluppo dell’energia geotermica nei cinque paesi orientali dei Caraibi con maggiore potenziale geotermico: Dominica, Grenada, Saint Kitts e Nevis, Saint Lucia e Saint Vincent e Grenadines.

A conferma di quanto un impiego sostenibile della geotermia possa essere utile non solo allo sviluppo economico della regione, ma anche alla lotta contro i cambiamenti climatici, i finanziamenti di Sef-Expanded arrivano in gran parte (60 milioni di dollari su 85,6 totali) dal Green climate fund, istituito nel 2010 durante la 16° sessione della Conferenza delle parti della Convenzione quadro sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (Unfccc), come entità del meccanismo finanziario della Convenzione; l’obiettivo del Fondo è, infatti, sostenere gli sforzi dei Paesi in via di sviluppo nel rispondere alla sfida del surriscaldamento globale, limitando le emissioni di gas serra o favorendo politiche di adattamento.

fonte: greenreport.it