Processo Scajola: Speziali sceglie la via del silenzio

di AMDuemila – Video
L’imprenditore italo-libanese si è avvalso della facoltà di non rispondere

speziali jr vincenzo

E’ durata pochi minuti la deposizione dell’imprenditore italo-libanese Vincenzo Speziali jr. nel processo denominato “Breakfast”, in cui sono imputati l’ex ministro dell’Interno e attuale sindaco di Imperia, Claudio Scajola, e Chiara Rizzo, moglie dell’ex deputato Amedeo Matacena, accusati di avere favorito la fuga dall’Italia di Matacena, condannato in via definitiva a tre anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa e attualmente latitante a Dubai.
Speziali, assistito dall’avv. Armando Veneto, si è però rifiutato di rispondere alle domande del pm, il procuratore aggiunto della Dda Giuseppe Lombardo, dicendo ai giudici del Tribunale di volersi avvalere della facoltà di non rispondere.
La sua testimonianza era attesa da mesi dopo che nel gennaio scorso, nell’ambito del processo “Breakfast”, ha patteggiato una pena ad un anno di reclusione per essersi attivato, insieme ad altre persone, per agevolare il trasferimento di Amedeo Matacena da Dubai.
Secondo l’accusa, infatti, era lui il ‘filo di congiunzione’ in Libano tra Matacena e il gruppo che lo avrebbe supportato nel tentativo di fuga.

Chiamato a testimoniare per diverse udienze, Speziali non si era mai presentato e nella scorsa udienza il Tribunale reggino, presieduto da Natina Pratticó, aveva disposto l’accompagnamento coattivo qualora non si fosse presentato anche ieri in aula.
Al momento del dunque, però, Speziali ha scelto di non parlare, alla luce dell’indagine nei suoi riguardi nell’inchiesta “Stato parallelo”. La notizia era stata data lunedì scorso dallo stesso Lombardo nel momento un cui aveva informato il collegio della sua nuova veste di ‘indagato in procedimento connesso’ in quanto ritenuto parte del sistema messo in piedi per le latitanze ‘eccellenti’ all’estero come quelle di Matacena e dell’ex senatore di centro destra Marcello Dell’Utri, attualmente ai domiciliari per motivi di salute dopo aver rimediato una condanna per concorso esterno in associazione mafiosa.
Diversamente dovranno comunque rispondere alle domande del magistrato l’ex presidente del Libano, Amin Gemayel, chiamato a testimoniare, ma che si sappia non iscritto nel registro degli indagati, ed anche l’ex senatore Marcello Dell’Utri. Quest’ultimo, anche se già condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, come ha spiegato Lombardo nel luglio scorso è da “considerarsi teste puro”. Per ascoltarlo, alla luce delle gravi condizioni di salute che ne impediscono il trasferimento, a novembre il processo si sposterà per un’udienza a Roma. All’udienza di ieri sono state rigettate dal tribunale tutte le richieste di integrazione istruttoria avanzate dal procuratore aggiunto Lombardo alla luce di quanto emerso dalle nuove indagini sullo “Stato parallelo”. Il magistrato aveva chiesto di sentire Massimo e Giuseppe Pizza, l’ambasciatore Giorgio Starace e nuovamente il colonnello Paolo Costantini, il pentito Cosimo Virgiglio, l’imprenditore Carmine Cedro, Giuseppe Riotto, il “re delle trame” Francesco Pazienza e a riscontro Carolina Vincenzi e Amedeo Brunello, più il sostituto commissario Giuseppe Gandolfo, relatore dell’informativa “Stato parallelo”.

fonte: antimafiaduemila.com