Mafie: don Ciotti (Libera), ”si avvalgono della poverta’ per fare affari, tutti siamo chiamati a reagire”

ciotti luigi contromafie 2018 c imagoeconomica

“Le mafie non sono figlie della povertà, ma si avvalgono di questa per fare i loro affari e per gestire i loro poteri. Noi dobbiamo lottare contro le forme di povertà quali forme di ingiustizia e disuguaglianza nel nostro Paese”. Così don Luigi Ciotti, presidente dell’associazione Libera, a Bari ribadisce il suo impegno contro le mafie e chiama a raccolta i cittadini nell’assumere la propria parte di responsabilità nel processo democratico e per lo sviluppo della società. Lo fa durante l’incontro “Mafie e Povertà” organizzato da varie realtà locali e nazionali tra cui Libera e Rete dei Numeri Pari. “La lotta alla mafia – ha detto don Ciotti – non è solo un impegno di magistrati e forze di polizia. Tocca anche a noi cittadini reagire, fare la nostra parte, e assumere la nostra parte di responsabilità. Lotta alla mafia vuol dire anche fare politiche sociali, politiche per la famiglia e attenzione al mondo dei giovani che vivono una grande condizione di povertà”. L’incontro è stato anche l’occasione per inaugurare il progetto “Solidali dalla testa ai piedi”, promosso dalla “Giuseppe Moscati Onlus” di Bari, associazione impegnata in favore delle famiglie in disagio economico. Il progetto garantirà alle persone senza fissa dimora un luogo dove rifocillarsi, lavarsi e lavare i propri indumenti grazie alla sistemazione di due locali della Parrocchia San Sabino. “L’Italia ha 5 milioni di persone in condizione di povertà assoluta e 9 milioni a rischio di povertà o che vivono forme di povertà – ha aggiunto don Ciotti –. Di fronte a queste fragilità servono delle risposte all’interno di un progetto che non schiaccia solo nel ‘reddito di dignità’. Può essere questo uno strumento temporaneo, ma poi serve costruire dei percorsi. Allora questa è una grande sfida culturale ma anche educativa”.

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