Via libera alle miniere in Amazzonia. Il Brasile cancella la grande riserva della Renca

Un decreto del presidente Temer mette a rischio 9 aree protette e 3 popoli indigeni

Il 23 agosto il governo federale di centro-destra del Brasile ha pubblicato un decreto che abolisce la Reserva Nacional de Cobre e Associadas (Renca), un’area protetta che si estendeva su 47.000 Km2 – più grande della Danimarca e estesa quanto lo stato brasiliano di Espírito Santo-  a cavallo degli Stati di Pará e  Amapá.

Si tratta di una regione ricca di oro e di altri minerari che comprende 9 aree protette: Parque Nacional Montanhas do Tumucumaque; Florestas Estaduais do Paru e do Amapá; Reserva Biológica de Maicuru; Estação Ecológica do Jari; Reserva Extrativista Rio Cajari; Reserva de Desenvolvimento Sustentável do Rio Iratapuru; Terras Indígenas Waiãpi e Rio Paru d`Este.

Dopo la pubblicazione del decreto presidenziale che abolisce la Renca, 8 senatori brasiliani hanno presentato un Projeto de Decreto Legislativo (PDC 160/2017) per cercare di bloccarlo. Il movimento contrario al decreto del presidente  Michel Temer è guidato dal senatore  Randolfe Rodrigues di Rede Sustentabilidade e per ora hanno aderito Jorge Viana e Lindbergh Farias del Partido dos Trabalhadores – PT; João Capiberibe del Partido Socialista Brasileño –  PSB;  Cristovam Buarque del Partido Popular Socialista – PPS: José Reguffe, indipendente; Vanessa Grazziotin del artido Comunista do Brasil – PcdoB; Otto Alencar del Partido Social Democrático (Centrista) -Psd.

Rodrigues ha sottolineato che «L’estinzione della Renca nette a rischio riserve naturali e terre indigene», poi ha annunciato che ricorrerà alla Ggiustizia Federal contro il decreto Temer.

Il Wwf Brasil che aveva lanciato l’allarme già a maggio, avvertendo che il governo voleva “liberare” a vantaggio dell’iniziativa privata quest’area, dove l’attività mineraria è proibita dal 1984, in attuazione della politica per stimolare lo sviluppo economico e per far aumentare il Pil del Brasile..

Ma non è tutto. Secondo il rapporto “Renca – situação legal dos direitos minerários da Reserva Nacional de Cobre”  pubblicato a luglio dal Wwf Brasil e Jazida.com «L’abolizione della Renca produrrà una serie di conflitti tra attività minerari e conservazione della biodiversità e popoli indigeni.

Secondo il direttore esecutivo del Wwf Brasil, Maurício Voivodic,«La liberalizzazione dell’attività mineraria in quest’area metterà a rchio diverse aree protette e può causare impatti irreversibili sull’ambiente e i popoli della regione. Oltre all’invasione demografica, alla deforestazione, alla perdita di biodiversità e al danneggiamento delle risorse idriche, innescherà conflitti fondiari e minaccia i popoli indigeni e la popolazione locale».

Il decreto 9142, firmato da  Temer, dice che «L’abolizione di cui tratta l’art. 1º non esclude l’applicazione di norme legislative specifiche sulla protezione della vegetazione autoctona, unidades de conservação da natureza, terras indígenas ed aree nella fascia di frontiera». Ma la legislazione brasiliana proibisce l’attività mineraria nelle unidades de conservação classificate come protezione integrale e destinate esclusivamente alla conservazione delle risorse naturali. E, anche se nelle unidades de uso sustentável sono permesse alcune attività, c’è bisogno di un piano di gestione che indichi chiaramente quali attività sono permesse. Nel caso delle Terras Indígenas il divieto è totale e altrettanto vale per le Reservas Extrativistas.

Delle 9 aree protette della Renca, l’attuale legislazione brasiliana permette attività estrattive solo nella Floresta Estadual do Paru, dove infatti il piano di gestione prevede miniere in una piccola area.

Oltre a questo, nella Renca ci sono due Terras Indígenas che rappresentano un altro grande potenziale di conflitti. Nel Paranà si trova TI Rio Paru d`Este, dove vivono due gruppi etnici, gli Aparai e i  Wayana. Nell’Amapá c’è il territorio indigeno del popolo Wajãpi. Popoli indios che vivono in relativo isolamento, mantengono i loro antichi costumi e culture e le loro terre ancestrali e si estendono su 17.000 Km2 di foresta amazzonica.

Michel de Souza Santos, coordinatore delle politiche pubbliche del Wwf Brasil, evidenzia: «Quel che ci sorprende è la mancanza di dialogo e di trasparenza del governo che, attraverso un decreto, apre all’attività mineraria un’area che mette a rischio popoli indigeni e unidades de conservação di rilevnte potenzile ecologico proprio nel cuore dell’Amazzonia, Il Brasile non può continuare d insistere di aprire le sue aree protette a pro degli interessi privati. Ha impegni sul clima e la biodiversità che ha assunto a livello internazionale e salvaguardie socio-ambientali che devono essere considerate in questi procedimenti».

Secondo il rapporto del Wwf Brasil, la principale rea della Renca che interessa l’industria mineraria  coincide proprio con un’area di protezione integrale: la Reserva Biológica (Rebio) de Maicuru, dove, secondo i dati del Serviço Geológico Brasileiro (Cprm) ci sono forti indizi di presenza di rame e oro.

Il Wwf spiega che «Nella Rebio ci sono tre procedimenti minerari registrati al Departamento Nacional de Produção Mineral (Dnpm). Si tratta di due autorizzazioni per l’estrazione e di una per la ricerca. Le due concessioni per l’estrazione di oro appartengono alla Mineração Transamazônica S.A. Quella di ricerca è di proprietà della Mineração Jatapu Ltda. Questi procedimenti devono essere mantenuti, secondo l’ordinanza del  Mme (Ministério de Minas e Energia, ndr) che comincia a riaprire la Renca. Un’altra autorizzazione di ricerca ad essere mantenuta appartiene alla Mineração Tucuri Ltda e si trova in un’area transfrontaliera che comprende la parte paraense della Estação Ecológica do Jari e la zona proibita all’attività mineraria nella Floresta Estadual do Paru (PA)».

Ma il Dnpm si appresta ad analizzare altre 154 richieste di ricerca  mineraria protocollate e che hanno  che fare con l’abolizione della Rencaa: in totale, l’area interessata dalle prospezioni minerarie si estende su circa il 30% di tutta (l’ex) area protetta. Secondo il “Diagnóstico do Setor Mineral do Amapá” del Mme,  ci sono 260 procedimenti di interesse minerario registrati e il 20% è precedente alla creazione della riserva nel 1984.

fonte: greenreport.it