Trump rinvia di 2 anni l’applicazione dei regolamenti sulle emissioni di metano

Gli ambientalisti Usa: mettono i profitti degli inquinatori delle corporation al di sopra ogni altra cosa

Secondo un documento pubblicato dal  Dipartimento dell’Interno Usa, l’amministrazione Trump ha annunciato che sospenderà e rinvierà di 2 anni l’applicazione del Waste Prevention Rule del Bureau of Land Management (Blm), approvato nel novembre 2016 dall’ex presidente Usa Barack Obama, che limita le emissioni di metano parte delle compagnie petrolifere e del gas che lavorano su terre pubbliche federali e tribali.

Una mossa che fa parte degli sforzi del presidente Donald Trump di rottamare le normative ambientali di Obama. Anche l’Environmental protection agency (Epa), ormai epurata e normalizzata dal suo amministratore, il negazionista climatico Scott Pruitt, ha detto di voler proporre un altro rinvio di due anni per un altro regolamento obamiano che impone alle imprese che estraggono gas e petrolio di individuare e impedire le emissioni e le perdite di metano.

Il dipartimento dell’interno dice che l’applicazione del regolamento sulle emissioni di metano nelle public lands sarà sospesa fino a quando una corte federale nel Wyoming non esaminerà un contenzioso sul regolamento.

Così Trump corre nuovamente in soccorso delle Big Oil e di diversi governatori repubblicani con molti terreni federali che chiedevano il rinvio o l’annullamento del regolamento perché per i poveri petrolieri comporterebbe troppi costi aggiuntivi per le operazioni di trivellazione. Una decisione che arriva nonostante il fatto che a maggio il Senato degli Stati Uniti – grazie al no dei senatori repubblicani John McCain, Susan Collins e Lindsey Graham che si sono schierati con i democratici –  avesse respinto con una risicata maggioranza di 51 a 49 una risoluzione che chiedeva la revoca del regolamento utilizzando il Congressional Review Act. I sostenitori del regolamento avevano fatto notare che impedirebbe l’emissione in atmosfera di circa 180.000 tonnellate di metano all’anno e che farebbe aumentare le entrate federali da 3 milioni a 13 milioni di dollari all’anno perché le compagnie  pagano royalties solo sul petrolio e il gas che catturano e contengono.

Dal ministero dell’interno e dall’Epa nessun commento ufficiale, ma Katharine MacGregor, vice segretario per la terra e la gestione mineraria, ha scritto sul Federal Register notice: «Mentre il Blm ritiene che il Waste Prevention Rule sia stato promulgato correttamente, i firmatari hanno sollevato seri interrogativi circa la validità di alcune disposizioni del regolamento». La MacGregor si riferisce a esponenti della lobby Oil & Gas che hanno contestato entrambi i regolamenti in tribunale, anche se a gennaio una corte distrettuale federale del Wyoming aveva già bocciato una richiesta di sospendere il nuovo standard del Blm.

Esulta la presidente della Western Energy Alliance, Kathleen Sgamma, secondo la quale «Entrambi i regolamenti dell’autorità federale sono di gran lunga superati. Anche se le date per a  conformità vengono  rinviate, l’industria continuerà ad aumentare i livelli di cattura di metano, come ha fatto negli ultimi tre decenni». Ma se è così, perché la stessa industria petrolifera e gasiera ha fatto il diavolo a quattro perché Trump rinviasse tutto?

Le associazioni ambientaliste ribattono che ogni ritardo nell’aplicazione dei due regolamenti sarebbe un danno sia per la salute pubblica che per il clima. Peter Zalzal, dell’Environmental defense fund, fa notare che in un avviso pubblico emesso prima dell’avvento di Trump e Pruitt, l’Epa diceva che «Il rischio per la salute o la sicurezza ambientale affrontato da questa azione può avere un effetto enorme sui bambini», ma ora a stessa Epa dice che è accettabile: «Eventuali impatti sulla salute dei bambini causato dal rinvio del regolamento saranno limitati, in quanto la durata del rinvio proposto è limitata». Zalzal commenta sconsolato: «E’ un peccato che ora siamo in una condizione in cui il governo federale non fa rispettare i requisiti di base di una sua legge».

Il Washington Post scrive che «Diversi senatori avevano chiesto al Segretario agli Interni Ryan Zinke di rivedere o eliminare il regolamento per arginare la dissipazione del metano, nota come “flaring”, dalle operazioni su terreni pubblici. Il presidente della Commissione ambiente e lavori pubblici del Senato, John Barrasso (R-Wyo) ha chiesto di rottamarla del del tutto, mentre i senatori democratici. Heidi Heitkamp (ND) e Joe Manchin III (W.Va.) avevano esortato Zinke a salvarlo». Ma Zinke ha preferito ascoltare i suoi amici petrolieri.

Sarah Uhl, direttrice programmi della Clean Air Task Force, ha detto che «Il congelamento del regolamento del Dipartimento dell’interno è un tentativo palesemente illegale di rinviare un regolamento  che è già in vigore, al fine di dare un benefit all’industria del petrolio e del gas  a scapito della salute pubblica».”

Durissima Lena Moffitt, direttrice della Wild America Campaign di Sierra Club: «Ancora una volta, Donald Trump e Ryan Zinke stanno dimostrando che mentono sulle loro priorità: mettono i profitti degli inquinatori delle corporation al di sopra ogni altra cosa, compresa la salute delle nostre comunità. Il regolamento sul  metano del Blm avrebbe protetto le nostre terre pubbliche e le comunità e ha già superato le sfide legali e un tentativo di abrogazione del Congresso. Lavorare a porte chiuse per minare queste protezioni di buon senso è uno schiaffo in faccia a milioni di americani che le sostengono e alle molte comunità che, come risultato, respirano aria inquinata».

fonte: greenreport.it