Verità e giustizia per Ilaria Alpi e Miran Hrovatin

Legambiente e Comitato di redazione del Tg3 al Presidente della Repubblica: fare finalmente luce sul duplice omicidio

Il 20 marzo del 1994 la giornalista del Tg3 Ilaria Alpi e l’operatore tv Miran Hrovatin furono uccisi, a Mogadiscio, in circostanze mai chiarite. Oggi, a 23 anni da quel tragico evento, Legambiente e Comitato di redazione del Tg3 Rai si sono rivolte al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella affinché sia fatta finalmente luce sul duplice omicidio e affermata la giustizia per le vittime e per i loro familiari che ancora attendono di conoscere le ragioni per cui hanno perso i loro cari.

Questa triste vicenda è stata, infatti, sin dall’inizio contrassegnata da omissioni e depistaggi. Probabilmente perché Ilaria Alpi e Miran Hrovatin si erano interessati alla oscura vicenda che vedeva l’Italia coinvolta nel consolidato traffico di armi e rifiuti verso la Somalia, allora teatro di una sanguinosa guerra civile.

“In questi 23 anni – si legge nell’appello – si sono succedute indagini giudiziarie finite nel nulla; processi costruiti su testimonianze assolutamente discutibili, (…), inchieste parlamentari dagli esiti incredibili come quella prodotta dalla Commissione parlamentare istituita, paradossalmente, per fare luce su questa tragica vicenda”.

La recente desecretazione dei documenti sul duplice omicidio ha aumentato la rabbia e lo sdegno da parte di chi vorrebbe conoscere la verità e vedere finalmente affermata la giustizia per chi ha pagato con la vita il coraggio di svelare, con un indagine giornalistica, i traffici illeciti che legavano l’Italia alla Somalia.

Per questo, Legambiente e Comitato di redazione del Tg3 Rai si sono rivolti al Presidente Mattarella, chiedendo di mettere in atto tutte le azioni possibili perché il Governo, il Parlamento e la Magistratura facciano luce definitivamente su un duplice omicidio rimasto senza colpevoli, perseguendo chi ha depistato e ha sistematicamente occultato la verità. Per fare finalmente luce su quegli anni bui della storia italiana, che hanno visto il nostro Paese protagonista di un vero e proprio andirivieni di navi cariche di armi e veleni da smaltire illecitamente.

«Per chiudere una volta per tutte una storia vergognosa e inquietante, che ha mietuto tante vittime innocenti, a cominciare da Ilaria e Miran, sulla cui morte le istituzioni tutte e chi le rappresenta hanno il dovere di pretendere verità e giustizia».

All’appello, firmato in primis dalla presidente nazionale di Legambiente Rossella Muroni e dal giornalista Fabrizio Feo, hanno già aderito: Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera; Beppe Giulietti, presidente Federazione Nazionale Stampa Italiana; Raffaele Lorusso, segretario Federazione Nazionale Stampa Italiana; Vittorio Di Trapani, segretario Usigrai; Barbara Scaramucci, presidente Articolo 21; Elisa Marincola, portavoce Articolo 21; Elisabetta Margonari, Comitato di redazione Tg3; Marco Durazzo, Comitato di redazione Tg3; Enrico Fontana, direttore de La Nuova Ecologia.

 

Per aderire: https://www.legambiente.it/verita-e-giustizia-ilaria-alpi-e-miran-hrovatin

 

 

Ecco il testo dell’appello:

Al Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella

Illustrissimo Presidente

oggi ricorre il 23esimo anniversario di un tragico evento che ancora scuote le coscienze di tante persone: il 20 marzo del 1994 vennero uccisi a Mogadiscio, in circostanze mai chiarite, la giornalista del Tg3 Ilaria Alpi, e l’operatore tv Miran Hrovatin.

Si tratta di una brutta pagina della storia del nostro Paese, contrassegnata purtroppo sin dall’inizio da omissioni e depistaggi. Ma è nostra convinzione, e non solo, che i mandanti di quel duplice omicidio siano tra i protagonisti di una vicenda anch’essa oscura, che vedeva l’Italia coinvolta in quegli anni in un consolidato traffico di armi e di rifiuti verso la Somalia, allora teatro di una sanguinosa guerra civile. E di questi traffici Ilaria Alpi e Miran Hrovatin si erano interessati durante il loro viaggio di lavoro nel paese africano.

In questi 23 anni si sono succedute indagini giudiziarie finite nel nulla; processi costruiti su testimonianze assolutamente discutibili, che hanno ovviamente portato all’assoluzione “per non aver commesso il fatto” di chi in primo grado era stato condannato come esecutore materiale; inchieste parlamentari dagli esiti davvero incredibili come quella prodotta dalla Commissione parlamentare istituita, paradossalmente, per fare luce su questa tragica vicenda.

Recentemente il Parlamento italiano ha finalmente desecretato alcuni documenti sull’omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, la cui lettura ha fatto aumentare, se possibile, l’indignazione di tante persone desiderose di conoscere la verità e vedere finalmente affermata la giustizia per i nostri due connazionali, che hanno pagato con la vita il loro coraggio di svelare, con un indagine giornalistica, i traffici illeciti che legavano l’Italia alla Somalia.

Conoscere la verità e vedere finalmente affermata la giustizia sono esigenze che sentiamo profondamente nostre, anche per sostenere, concretamente, i familiari di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, che da quel lontano 20 marzo del 1994 attendono di conoscere le ragioni per cui hanno perso i loro cari.

È a lei, illustre presidente, che il Comitato di redazione del Tg3 della Rai e Legambiente si appellano per porre fine a questa lunghissima storia di bugie e ingiustizie. Le chiediamo di mettere in atto tutte le azioni possibili perché il Governo, il Parlamento e la Magistratura facciano luce definitivamente su un duplice omicidio rimasto senza colpevoli, perseguendo chi ha depistato e ha sistematicamente occultato la verità. È arrivato il momento di illuminare quegli anni bui della storia italiana che hanno visto il nostro Paese protagonista di un vero e proprio andirivieni di navi cariche di armi e veleni da smaltire illecitamente. Per chiudere una volta per tutte una storia vergognosa e inquietante, che ha mietuto tante vittime innocenti, a cominciare da Ilaria e Miran, sulla cui morte le istituzioni tutte e chi le rappresenta hanno il dovere di pretendere verità e giustizia.

Confidando nella sua sensibilità e attenzione,

Rossella Muroni, presidente nazionale di Legambiente

Fabrizio Feo, per il comitato di redazione del Tg3 della Rai

fonte: greenreport.it