L’urlo di Pif e il mugolio di Rosario Crocetta

di Saverio Lodato


Il magistrato non deve fare politica. Il cantante non deve fare politica. Il comico non deve fare politica. L’attore non deve fare politica. Il regista non deve fare politica… Lo scrittore non deve fare politica… Il giornalista deve essere “anglosassone”…
E così via, all’insegna di una interdizione saccente, in nome di una sacra divisione dei saperi e delle professioni. Infatti la politica, come è noto, devono farla i politici, sono strapagati per questo, sono i professionisti del “bene comune”, i sacerdoti dell’”interesse collettivo”, i paladini della “legalità”, i “migliori” eletti dai cittadini ai quali delegare il governo della collettività. Nell’antica Grecia, Pericle l’avrebbe pensata così. Ma ai tempi di Pericle la televisione non c’era.
Poco importa se da noi, invece, i politici rubano o non pagano le tasse. Poco importa se riciclano danaro sporco, intascano tangenti, approvano leggi su ordinazione, cambiano dieci volte casacca nella medesima legislatura, fanno affari con le banche e le fanno fallire, prendono ordini dai loro capi elettori e non dai loro elettori, attuano l’esatto contrario del programma in nome del quale avevano fatto campagna elettorale… Non tutti, non tutti, lo sappiamo… Diversamente scadremmo nel “populismo”.
Insomma, l’importante è che non siano tutti gli “altri” a fare politica.
E’ cronaca di queste ore.
Cronaca triste, cronaca amara.
Com’è ormai noto, i disabili in Sicilia sono stati abbandonati al loro destino, senza assistenza, senza finanziamenti, da un governo gaglioffo (nel senso di: “buono a nulla”, Il Nuovo Zingarelli), e anche un po’ insensibile, guidato da quel Rosario Crocetta, inviso alla stragrande maggioranza dei siciliani, ma tenuto in piedi dall’ossigeno di un sistema di potere partitico preoccupato solo di arrivare a scadenza naturale, miracolato sin dal giorno dello scandalo che riguardò Lucia Borsellino, poi costretta a dimettersi da assessore.
Ora si dà il caso che per accendere i riflettori dei media, altrimenti spenti, su questa pagina tragica dell’assistenza negata ai bisognosi – è di migliaia di disabili in sedia a rotelle che stiamo parlando -, sia dovuto intervenire, mettendoci il suo nome, la sua faccia, la sua passione civile, il regista Pif che, per altro, è palermitano.
Ne è scaturito un incontro, ravvicinatissimo, fra lui e il governatore Crocetta, sul quale chiunque può farsi un’idea guardando il video. Si vedrà un Pif che incalza, e un Crocetta che mugola, alzando gli occhi al cielo.
Apriti cielo!
E chi ce lo porta Pif a farsi carico di una “questione di politica regionale”? Perché non si fa i suoi film? Cerca pubblicità? Cerca visibilità? Non lo sa che la “politica” tocca farla ai “politici”? Vuole dar vita alla Repubblica di Comici e Guitti?
No.
Pif, secondo noi, ha programmi meno ambiziosi. Molto più modestamente, è sceso personalmente in campo per porre un argine al dilagante strapotere dei cialtroni. Ben più pericolosi, i cialtroni, di “guitti” e “comici”.

saverio.lodato@virgilio.it

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