Infografiche: Disoccupati e non istruiti, l’Italia è peggiorata più di tutti

Disoccupati, mappa dell'Europa
Gianni Balduzzi

Infografiche: Disoccupati e non istruiti, l’Italia è peggiorata più di tutti

Avevamo già parlato dei NEET, ovvero coloro che non studiano e non lavorano, ora però Eurostat ha pubblicato nuovi dati, aggiornati al 2015.

Perchè è un argomento così importante? Perchè il nostro Paese risulta essere ai primissimi posti in Europa per percentuale di giovani che non hanno un’istruzione universitaria nè un lavoro.

Non solo, come si vedrà siamo primi per grado del peggioramento avvenuto tra il 2006 e il 2015, negli anni della grande crisi e della recessione, quando l’Europa si è spaccata tra Paesi, quelli mediterranei, che hanno visto peggiorare praticamente tutti i propri indicatori, e quelli nordici in cui vi sono stati miglioramenti

Disoccupati o inattivi, più del 30% dei giovani in Italia non fa semplicemente nulla – infografiche

Dalla mappa dell’Europa emerge subito evidente come l’Italia sia subito dietro Macedonia e Turchia per numero di NEET tra i 20 e i 24 anni, viene superata dalla Grecia per le classi di età maggiori, ma rimane ai primissimi posti.

Di fatto tra i Paesi occidentali avanzati è il Paese di gran lunga in condizioni peggiori, se consideriamo che si supera il 30% sempre, mentre la Francia rimane sempre sotto il 20%, la Spagna sotto il 26%, la Germania sotto il 14% anche nelle fasce di età con i dati peggiori.

Fasce di età che possono essere selezionate nell’infografica

Il 20% viene superato solo nei Paesi meno avanzati dell’Est Europa.

Disoccupati, mappa dell'Europa

Infografiche: Disoccupati e non istruiti, l’Italia è peggiorata più di tutti

Avevamo già parlato dei NEET, ovvero coloro che non studiano e non lavorano, ora però Eurostat ha pubblicato nuovi dati, aggiornati al 2015.

Perchè è un argomento così importante? Perchè il nostro Paese risulta essere ai primissimi posti in Europa per percentuale di giovani che non hanno un’istruzione universitaria nè un lavoro.

Non solo, come si vedrà siamo primi per grado del peggioramento avvenuto tra il 2006 e il 2015, negli anni della grande crisi e della recessione, quando l’Europa si è spaccata tra Paesi, quelli mediterranei, che hanno visto peggiorare praticamente tutti i propri indicatori, e quelli nordici in cui vi sono stati miglioramenti

Disoccupati o inattivi, più del 30% dei giovani in Italia non fa semplicemente nulla – infografiche

Dalla mappa dell’Europa emerge subito evidente come l’Italia sia subito dietro Macedonia e Turchia per numero di NEET tra i 20 e i 24 anni, viene superata dalla Grecia per le classi di età maggiori, ma rimane ai primissimi posti.

Di fatto tra i Paesi occidentali avanzati è il Paese di gran lunga in condizioni peggiori, se consideriamo che si supera il 30% sempre, mentre la Francia rimane sempre sotto il 20%, la Spagna sotto il 26%, la Germania sotto il 14% anche nelle fasce di età con i dati peggiori.

Fasce di età che possono essere selezionate nell’infografica

Il 20% viene superato solo nei Paesi meno avanzati dell’Est Europa.

Analizzando i dati per sesso, se vi è una sostanziale uguaglianza tra uomini e donne tra i 20 e i 24 nni, con una leggera prevalenza maschile nei Paesi mediterranei, e femminile altrove, soprattutto nella musulmana Turchia, dopo i 24 anni sono le donne a

rappresentare la grande maggioranza dei NEET un po’ ovunque, fino al 38-39% in Italia.

Giovani disoccupati e a casa senza far nulla, +7-10% in 9 anni – infografiche

Il dato più negativo però è quello dato dal peggioramento dei dati negli anni della Grande Crisi.

Il confronto è con il 2006 e l’Italia è il Paese in cui vi è stato il peggioramento maggiore, del 9,5% per la fascia tra 20 e 24 anni, tra i peggiori per le altre fasce, insieme a Grecia e Spagna.

Al contrario i miglioramenti, con un calo dei NEET, si trovano sia in Paesi già in ottime condizioni economiche come la Germania che in Paesi molto più arretrati, come Macedonia, Turchia, Polonia, dove questi sono stati anni di crescita economica, a testimonianza della strettissima correlazione tra andamento dell’economia ed occupazione giovanile

Fonte:Termometropolitico.it