Le reti elettriche intelligenti italiane sbarcano in California. Ma in Italia nessun incentivo

Un impianto con batterie, pannelli PV, apparecchiature elettroniche che si scambiano energia

Reti elettriche intelligenti

EoT Energy of Things, spin off americano della italiana Energy srl,  specializzata in reti elettriche intelligenti, sbarca a Berkeley, in California lo Stato Usa all’avanguardia per le energie rinnovabili e dell’innovazione informatica, con il primo progetto di smart-grid integrata. «Ovvero una rete intelligente, chiavi in mano, che mette in collegamento pannelli solari, inverter, batterie, elettrodomestici…e persino il vostro iPhone», spiegano a Progetto Manifattura di Rovereto, l’hub della green economy trentino dal quale nascono queste ed altre iniziative innovative.

La trentina Energy ha creato una società ad hoc, la EoT – Energy ot Things per il mercato statunitense delle smart grid  e questo progetto pilota verrà realizzato nell’area dell’università della California – Berkeley  per uno studentato Lions Hall, un moderno edificio in Durant Avenue a pochi passi dall’alma mater di premi Nobel come Glenn Seaborg (chimica) e Steven Chu (fisica). Infatti, Hudson MacDonald, un noto property manager californiano ha scelto il modello smart di EoT – Energy ot Things per potenziare i risparmi energetici sulle sue proprietà, aumentando i margini, con l’obbiettivo? Creare un edificio “punta di diamante”, per testare le performance e replicarle su tutto il portafoglio immobiliare.

Davide Tinazzi, amministratore delegato di Energy, spiega: «Hanno iniziato con Lions Hall per testare i risparmi e si spera possa estenderli al resto delle sue proprietà. E magari anche estendere la collaborazione con l’Università di Berkley. A Lions Hall verrà adottato un sistema smart grid di fotovoltaico e accumulo, su un impianto da 30 kW, con una capacità di accumulo di 60 kWh.  Il sistema dovrebbe farò risparmiare il gestore del palazzo circa 11.600 dollari, garantendo fin dal primo anno un ritorno sull’investimento garantito dell’8%, al netto di incentivi o tasse».

Il sistema punta a  favorire l’autoconsumo,  garantire la continuità elettrica in caso di black-out, sostenere il peak shaving (ovvero un abbassamento del valore di picco quando i consumi elettrici sono più alti) facendo risparmiare centinaia di dollari, e garantendo un puro sistema smart grid 100%, permettendo alla rete pubblica di utilizzare le batterie del privato, stoccando energia elettrica, quando si verifica un eccesso di produzione o prelevandola durante un momento di picco di domanda.  Scondo Tinazzi «Questa è una vera rivoluzione di sistema, che in Italia potrebbe cambiare decisamente la gestione della rete, grazie al crescente apporto delle rinnovabili. Nel Belpaese serve un cambio di marcia su questi temi».

Tinazzi spiega anche perché è possin bile fare un progetto così’ ambizioso in California ma non in Italia: «Siamo sul mercato californiano perché ha un profilo ben definito, dove si garantiscono le prestazioni e dove il governo statale sostiene le tecnologie smart-grid, grazie ad incentivi specifici per le smart grid. In Italia stiamo molto ad occuparci delle trivelle e troppo poco delle rinnovabili. In California c’è un chiaro assetto normativo, chiare specifiche di prodotto, incentivi certi mentre in Italia l’assetto normativo lascia sempre spazi ad interpretazioni che permettono l’accesso al mercato anche a prodotti che di smart ed innovativo hanno poco, creando confusione tra gli utenti ed andando a sporcare il mercato dei sistemi di accumulo con batterie al litio che è in fase di avvio e che può ridare linfa al mondo delle rinnovabili. I vantaggi di EoT hanno attirato l’attenzione, commentano i committenti, per la flessibilità del sistema, la capacità di realizzare mini-smart-grid complesse con pezzi già commercialmente disponibili. La parte di innovazione e dell’ingegnerizzazione dei componenti SW/HW è il nostro valore aggiunto. Il sistema completo può essere consegnato in un unico involucro, tipo container, chiavi in mano e plug & play. Ovvero basta girare la chiave e il sistema fa risparmiare migliaia di dollari. Aiutando l’ambiente e la sicurezza energetica. «Il nostro sistema infatti permette di evitare collassi e picchi nel sistema, molto comuni in California. Se tutti gli edifici fossero così avremmo già raggiunto oggi gli obbiettivi di riduzione delle emissioni al 2050».