Che tempo che fa: Gratteri racconta l'"Oro bianco"

di Miriam Cuccu

gratteri-nicola-che-tempo-che-fa-2015
Oro Bianco” (ed. Mondadori) è l’ultimo libro di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, rispettivamente magistrato e giornalista e grandissimi conoscitori della ‘Ndrangheta, che nel mondo occidentale detiene la quasi totalità del monopolio del traffico di cocaina. Il libro nasce da un viaggio in Sud America: in Colombia, racconta il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, “si sta facendo un trattato, garante la famiglia Castro a Cuba, tra governo colombiano e Farc (Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia, ndr) che prevede che persone che si definiscono terroristi, in realtà sono produttori di cocaina, anche avendo ucciso centinaia di persone pretendono di non farsi un giorno di carcere, pretendono delle zone franche per poter continuare a coltivare la cocaina. Di questo non ne parla nessuno – protesta Gratteri – soprattutto l’Onu, che è diventato il posto degli sfigati. Lì pochi mesi fa si parlava della guerra civile nell’ex Jugoslavia di 13 anni fa, mentre oggi abbiamo il terrorismo internazionale, la guerra al confine tra Russia ed Europa, il Nord Africa che è una polveriera. Ci vorrebbe una Onu diversa, sognerei che avesse una funzione più concreta, si può fare una politica di conversione mandando i caschi blu. L’Onu dovrebbe avere il potere di entrare in Colombia, Bolivia, Perù, Uruguay, gli unici paesi dove la coca si produce allo stato naturale, dare al contadino la differenza di guadagno, tra granturco e coca, che rende di più, per arrivare alla stessa cifra, il tutto spendendo un terzo della spesa del mondo occidentale per il contrasto al narcotraffico. Ma questo vorrebbe dire mettere in crisi i granai del Texas, in Colombia qualsiasi cosa si pianti si possono fare tre raccolti l’anno”.

oro-biancoDel suo viaggio, racconta ancora il magistrato, “mi ha colpito il controllo assoluto del territorio. Ci sono zone dove l’esercito ha paura ad entrare, e ‘ndranghetisti che entrano ed escono da questi territori”. Ci sono, aggiunge, “sottomarini che possono trasportare fino a 14 tonnellate di cocaina. I narcos hanno anche la possibilità di affittarsi un satellite per controllare il radar degli Stati Uniti quando passa a controllare l’America Centrale, e quando non guarda quel pezzo di mare i narcos passano con i sottomarini”.
Oggi la cocaina, spiega Gratteri, “costa 50 euro al grammo, il prezzo lo decidono domanda e offerta. Solo la Procura di Reggio Calabria sequestra ogni anno 3 tonnellate di cocaina, ma sono il 10% di ciò che arriva in Europa. Bisognerebbe cambiare le regole del gioco omologando i sistemi giudiziari, quantomeno in Europa, dove ancora ci muoviamo in ordine sparso, e gli ‘ndranghetisti man mano che salgono verso nord sono sempre meno controllati, non c’è la cultura del controllo del territorio”. Sulla liberalizzazione della marijuana, precisa il magistrato, “non si risolverebbe il problema perchè in farmacia costerebbe comunque di più rispetto al mercato nero, altrimenti lo Stato non rientrerebbe con i costi”. Un panorama, quello descritto da Gratteri, dove comunque “c’è spazio per il realismo e la denuncia, perchè non bisogna mai assuefarsi”.

Riguarda la puntata integrale: Che tempo che fa – Nicola Gratteri