Lettera aperta ai Sindaci di Lampedusa e Scicli

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di Pippo Giordano – 4 ottobre 2013
Ieri sono stato in silenzio: un silenzio colmo di tristezza, frammista a rabbia perchè è davvero inconcepibile, inaccettabile che degli uomini, donne e bambini devono morire a causa dell’egoismo che aleggia nel cuore di altri uomini. Siamo diventati dei barbari? O lo siamo sempre stati travestiti da buon pensanti? No! Non posso accettare che altri miei simili muoiono nell’indifferenza totale di chi ha le sorti del Mondo. E, allora il mio cuore si rinfranca nel vedere la grande solidarietà profusa dai mie corregionali. Non vi nascondo che mi sono commosso nel vedere la catena umana dei Siciliani pronti ad aiutare il prossimo. E vorrei, non per spirito campanilistico, ma perchè lo sento davvero dintra lu miu sangu, dire che noi Siciliani riguardo all’ospitalità, non abbiamo nulla da imparare. L’ospitalità è intrinsecamente presente nell’animo di ognuno di noi. Ed è talmente radicata, che nel donarla, noi stessi risultiamo appagati nel trasmetterla con tutto l’aiuto possibile. L’ospitalità è parte integrante della convivenza, non solo tra noi Siciliani, ma col il resto dell’umanità: Lampedusa, Scicli, altre realtà siciliane, testimoniano il profondo sentimento d’amore verso  altri Popoli. Quindi, altro che “forni crematori” o “sparare coi mitra ai migranti” , come qualcuno della Lega Nord aveva in animo di fare. Noi, dicevo, conserviamo nei nostri cuori, l’ospitalità, che ci è stata tramandata dall’antico mondo greco.

Popolo greco che albeggiò in Sicilia sin dal sec.750 a.C. Questa forma di “rispetto” ,degli  ospiti, assumeva un valore fondante nei rapporti tra interi popoli e ancora oggi i Siciliani sono l’espressione genuina di gesti, che di certo non sono rituali o prive di generosità. Ecco, perché tuttora il senso di ospitalità in noi Siciliani è vivo più che mai, e lo dimostriamo quotidianamente, talchè non siamo usi a fare differenze tra etnie, colore della pelle o religioni. Noi Siciliani, per volere di altri, siamo stati, nostro malgrado, costretti a diventare migranti con annesse umiliazioni di ogni specie, non solo all’estero ma anche nel territorio italico. Quanti pregiudizi nei nostri confronti, La civiltà di un popolo si manifesta nell’accoglienza e nell’ospitalità e noi Siciliani incarniamo in assoluto questi sentimenti che ci fanno onore e dobbiamo essere fieri di essere tali. Parimenti, dobbiamo compiere una missione, di per sé non facile, ossia convincere gli individui che manifestano razzismo e intolleranza verso i nostri simili, ad abbandonare fobia ed odio. Il Mondo è di tutti! So bene che il sogno utopico di un mondo senza frontiere non è possibile, ma almeno abbattiamo i cavalli di frisia, agevoliamo l’interscambio tra i Popoli: non possiamo assistere al continuo innalzare di steccati o barriere che l’imitano la libertà degli esseri umani, che poi causano le tragedie in narrativa. Si, l’egoismo, è il prodromo dei morti di  Scicli e di Lampedusa. Prego vivamente i Sindaci di Lampedusa e Scicli di esprimere ai miei corregionali la mia gratitudine per aver soccorso e salvato decine e decine di esseri umani.. Grazie, sono orgoglioso di essere Siciliano! Ma sono umanamente offeso dell’indifferenza di tanti.

tratto da:antimafiaduemila.com