L'Anm invita Schifani, il politico amato da Riina

di Giorgio Bongiovanni
“Lo scorso 26 ottobre 2013 si è tenuto il XXXI° Congresso nazionale dell’Associazione Nazionale Magistrati. Nelle prime file c’erano tutti i magistrati delle Dda d’Italia, da Palermo a Milano. Uno ad uno i magistrati più valorosi ed esposti al rischio attentati venivano chiamati sul palco. C’erano Antonino Di Matteo e Gian Carlo Caselli, c’erano i magistrati del pool sulla Trattativa Stato-mafia, i pm di Caltanissetta che indagano sulle stragi, così come quelli di Firenze. Erano presenti anche i magistrati in prima fila nella lotta contro la ‘Ndrangheta, la Camorra e la Sacra Corona Unita. I pm di Napoli, Reggio Calabria, Lecce, Milano, Torino, Roma. Uno ad uno hanno sfilato tutti quei giudici che indagano contro le mafie e la corruzione. Un evento fortemente voluto per far sentire loro il sostegno, ringraziandoli pubblicamente per il lavoro svolto e così facendo rafforzandone la protezione, da parte dell’intero ordinamento giudiziario. La relazione straordinaria del presidente dell’Anm, Rodolfo Sabelli, ha fatto letteralmente piangere il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in funzione del suo ruolo di Presidente del Csm, e tutti i presenti intervenuti. E’ uscito commosso persino Renato Schifani, invitato in maniera provocatoria in quanto indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, si era recato presso il centro congressi “Roma Eventi” in Piazza di Spagna. Il capogruppo del Pdl al Senato non aveva capito che la sua era una presenza inopportuna e non è voluto mancare.

Andrebbe fatto un compendio all’onestà, all’etica, alla professionalità e alla grande umiltà  manifestata finalmente dai vertici dell’Anm nell’esaltare, elogiare ed applaudire i propri giudici che rischiano quotidianamente la vita.
Finalmente si è manifestato quel grande cambiamento nel “sinedrio” della giustizia. La “casta” che fermava i magistrati, che li derideva e denunciava, o che metteva sotto procedimento discipinare i propri magistrati di punta ha superato i propri egoismi e personalismi con l’intera Anm che si è unita attorno ai suoi uomini migliori.
Siamo commossi, noi di ANTIMAFIADuemila e cronisti giudiziari, di fronte a questo gesto straordinario che attendevamo da anni.
Scusatemi. C’è un aspetto che ho omesso all’inizio di questo editoriale. Che ho fatto un sogno. Perché solo di questo si tratta. E’ stato solo un sogno.
schifani-anmLa realtà è ben altra e quanto accaduto in questo ultimo fine settimana di ottobre è a dir poco vergognoso. Renato Schifani, l’indagato ex presidente del Senato, ha partecipato alla tavola rotonda “Giustizia, politica e governo autonomo della magistratura”.
Lui, capace di riceve gli elogi del “Capo dei capi”, Salvatore Riina (“Schifani è una mente!” diceva ai familiari, come registrato in un’intercettazione) ha ricevuto veramente l’invito ufficiale dell’Associazione Nazionale Antimafia.
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Alla faccia delle indagini che la Procura di Palermo sta conducendo nei propri confronti su ordine del gup Morosini che questa estate ha rigettato la richiesta di archiviazione.
Con questo atteggiamento gli attuali dirigenti dell’Anm dimostrano a quale casta e a quale setta appartengono. Sono episodi come questo che ci indignano e che ci fanno protestare. E quel che fa venire ancora più rabbia è che ad agire in certi termini sono soprattutto quei giudici che dovrebbero sostenere i propri “fratelli”. Ma del resto è soltanto la storia che si ripete. E così come vennero osteggiati ed isolati in passato Falcone e Borsellino oggi vengono osteggiati ed isolati i giudici che veramente lottano per la giustizia in questo Paese. Sono queste le cose che veramente ci fanno orrore e che pongono in essere alcuni vertici della magistratura settari e fanatici. E’ grazie a quell’isolamento che Falcone e Borsellino furono uccisi e la speranza che oggi non si verifichino gli stessi accadimenti si fa sempre più sottile.
Fonte:Antimafiaduemila
In foto:
26 ottobre 2013, XXXI Congresso nazionale dell’Associazione Nazionale Magistrati
Tavola rotonda: Giustizia, politica e governo autonomo della magistratura. Modera Massimo Giannini, partecipano Giuseppe Maria Berruti, Luigi Ferrajoli, Anna Finocchiaro, Antonio Patrono, Renato Schifani (indagato per concorso esterno in associazione mafiosa), Armando Spataro