Il Parlamento Europeo approva il testo unico antimafia

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di Miriam Cuccu
Oggi il Parlamento Europeo ha approvato la risoluzione della Commissione sul testo unico antimafia contro il crimine organizzato, la corruzione e il riciclaggio di denaro: 526 voti a favore, 25 contrari e 87 astensioni. Una svolta storica per l’Europa e per la lotta alla mafia, che ora assume sempre di più un respiro internazionale: “Siamo riusciti a portare per la prima volta una battaglia seria contro il crimine organizzato e le mafie in questo Parlamento” ha commentato l’europarlamentare Sonia Alfano (foto), spiegando che dopo 18 mesi di lavoro è stato finalmente elaborato “un testo ambizioso e coraggioso” nel quale “chiediamo che vengano introdotti in tutti gli Stati membri il reato di associazione mafiosa e di voto di scambio che contempli anche vantaggi immateriali; il regime carcerario 41bis; l’abolizione del segreto bancario; l’esclusione da gare d’appalto per aziende condannate con sentenza passata in giudicato per reati di mafia, corruzione, riciclaggio; la confisca dei beni anche in assenza di condanna e il riutilizzo dei patrimoni confiscati a scopi pubblici e sociali. Abbiamo previsto anche misure relative a incandidabilità, ineleggibilità e decadenza da cariche pubbliche e norme per facilitare l’utilizzo di tecniche investigative speciali, specie in alcuni Paesi che risultano fortemente indietro in tal senso”.
Verdetto positivo, dunque, per un testo che rappresenta una svolta nel campo della lotta alla criminalità organizzata. Un piano d’azione, per il periodo 2014-2020, che si promette di colpire le attività e le fonti di reddito finanziario della criminalità organizzata e proteggere gli interessi finanziari dell’Unione europea. È stato stimato, infatti, che nel 2013 sono 3.600 le organizzazioni criminali internazionali che operano nell’UE e il 70% dei loro componenti provenienti da paesi diversi.

Sottolineata, inoltre, l’importanza di una maggiore protezione delle vittime per facilitare l’eliminazione della tratta di esseri umani, che genera un profitto stimato in 25 miliardi di euro ogni anno e coinvolge tutti i paesi dell’UE. Secondo l’ILO, l’Organizzazione internazionale del lavoro, il numero totale di lavoratori forzati nell’UE è di circa 880.000, di cui 270.000 sono vittime di sfruttamento sessuale.
Si tratta di una lotta che sempre di più si pone l’obiettivo di superare gli ostacoli delle rispettive culture giuridiche per un’azione di contrasto basata sulla cooperazione e sulla comunicazione costante tra Stati membri. Sono queste le armi più efficaci per combattere le mafie, che già da diverso tempo si sono aperte alla globalizzazione superando i confini dei Paesi d’origine. Per questo gli eurodeputati hanno richiesto la creazione di una procura europea, diretta da un procuratore europeo, che coordini le indagini nazionali e la lotta contro i crimini che attentano agli interessi finanziari dell’Unione, con le risorse umane e finanziarie necessarie per svolgere al meglio un tale compito.
parlamento-europeo-web1Il testo unico antimafia, approvato in una prima sessione il 17 settembre scorso con 29 voti a favore e 0 contrari, è frutto dell’impegno di diverse personalità competenti in materia. Tra queste l’europarlamentare Rita Borsellino, sorella del giudice ucciso da Cosa nostra, che ieri nel corso della seduta plenaria a Strasburgo ha così commentato: “Il rapporto è il risultato di un anno e mezzo di duro lavoro. Mi ritengo soddisfatta ma si tratta solo di un primo passo. E’ lungo il cammino per diffondere in Europa il principio di legalità e il fatto che crimine, corruzione e riciclaggio toccano tutta la Ue. Bisogna rendere pubblico il primo rapporto della Ue sulla corruzione. Gravi sono, da questo punto di vista, i ritardi”.
“La tratta degli esseri umani angoscia tutti e a volte viene alimentata dalla criminalità organizzata. – ha continuato Lorenzo Fontana del Gruppo Europa per la libertà e la democrazia – Attenzione alle infiltrazioni della mafia nel voto, in Italia e nell’Europarlamento”. Il testo approvato rappresenta un valido strumento di attacco contro l’enorme guadagno derivante dalle attività illecite fatturato ogni anno dalle mafie, tutto ai danni dell’Unione Europea: “I costi della criminalità organizzata sulla collettività sono enormi, dai cittadini alle imprese – ha precisato Roberta Angelilli, del Gruppo del Partito popolare europeo – Le sole frodi sull’Iva pesano per 100 miliardi all’anno. La corruzione equivale all’1% del Pil comunitario. Benvengano la confisca dei beni e il loro riutilizzo, la lotta alle scommesse illegali, una superprocura Ue, così come l’eliminazione dei paradisi fiscali e la lotta al traffico degli esseri umani”. “Il costo delle mafie, difficile da stimare, va dai 4 ai 5 punti di PIL solo per l’UE” così si è espresso l’europarlamentare Salvatore Iacolino, che ha parlato di “condivisione di un testo innovativo” e, finalmente, di una “svolta epocale nella lotta ai sistemi criminali transnazionali”. “Bene la Procura europea, un passo avanti importante. Entro la prossima legislatura deve esserci la presa d’atto della Ue” ha concluso.
“Credo che oggi questo lavoro vada dedicato a tutte le vittime innocenti della mafia, ai tanti magistrati e uomini delle forze dell’ordine che sono morti in tutti i Paesi europei  A quanti sono ogni giorno in prima linea. – ha detto Sonia Alfano a seguito della votazione – Da oggi il 23 ottobre sarà la giornata europea della memoria e dell’impegno per tutte le vittime innocenti delle mafie e della criminalità organizzata”.
Allo straordinario impegno di Sonia Alfano e a quello di tutti gli europarlamentari che hanno reso possibile il raggiungimento di un risultato storico, i più sentiti ringraziamenti per il loro duro lavoro. Con l’augurio che questo sia solo un primo passo e che l’Unione Europea tenga sempre bene a mente l’importanza di una lotta alla criminalità organizzata all’insegna della sinergia tra Paesi membri: la strada è ancora lunga, ma il successo di oggi è un ottimo presupposto.

Foto © Giorgio Barbagalloù

fonte da : antimafiaduemila.com