Traffico misterioso di rifiuti radioattivi tra Basilicata, Puglia e il Friuli

Traffici nucleari nella notte tra il 28 e il 29 luglio tra la Basilicata e la Puglia. Si tratta di rifiuti radioattivi (probabilmente uranio irraggiato, 84 barre) da Rotondella, in Basilicata, all’aeroporto di Gioia del Colle e da qui ad Aviano. Una operazione che, dalle notizie riassunte nell’interrogazione del deputato M5S Vito Petrocelli, ha comportato un ingente spiegamento di forze dell’ordine in assetto antisommossa.
Il punto è che, contrariamente alle norme europee, la “delocalizzazione” è avvenuta senza fornire alcuna informazione.

Anzi, a quanto sembra il Governo si ostina a trattare la questione osservando il più assoluto silenzio. E a rispondere alle richieste di chiarimento manda il responsabile all’Ambiente, il ministro Orlando, al posto dei ministri più direttamente interessati, Difesa e Interno.

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Del trasferimento non si conosce né la quantità e nemmeno la destinazione finale. Quello che potrebbe essere accaduto, però, stando sempre all’interrogazione di Petrocelli, è che il materiale sia stato fatto addirittura partire con un aereo militare mettendo così a rischio la sicurezza di tutta la penisola. In mezzo c’è, manco a dirlo, il centro di tutti i traffici nucleari, ovvero gli Usa, e uno stoccaggio, quello di 64 barre di uranio irraggiato, appunto, che gli americani non vogliono riprendersi indietro. Petrocelli ha definito ”preoccupante il silenzio delle istituzioni sulle nostre denunce e le richieste di trasparenza” e ha chiesto che i ministri Mauro e Alfano riferiscano all’aula di Montecitorio. “A questo punto vista la superficialità con la quale si è gestita questa delicata operazione, e il rischio che è stato fatto correre alle popolazioni del territorio – ha aggiunto – chiediamo che anche il primo ministro Enrico Letta intervenga pubblicamente su questa grave questione”. L’impianto Itrec (ex Cnen) di Rotondella, ormai inattivo da molti anni, ha svolto attività di ritrattamento di combustibile nucleare irraggiato.
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Qui, attualmente vengono svolte, oltre alle operazioni di mantenimento in sicurezza, operazioni propedeutiche alla disattivazione e alla sistemazione dei rifiuti radioattivi.
Fabio Sebastiani