Se voti il cane ti ritrovi in casa il politico

di Saverio Lodato – 12 febbraio 2013
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Tornerà la Politica. E sarà ritorno in pompa magna. Non più i tecnici, i professori, gli economisti, i ragionieri e gli agrimensori; ma i professionisti della res publica, i navigatori di lungo corso, quelli che il mestiere lo masticano bene, insomma: “i riservisti” di tutte le Repubbliche, passate, presenti e future. Lo ricordate? Così dicevano sino a qualche settimana fa. E oggi?
Oggi vanno in tv con il cagnolino. Accarezzano il musetto dell’ inconsapevole  animale, dividono generosamente con lui la manna mediatica di zoom e  primi piani, nella convinzione che il cane sia il migliore amico dell’elettore e che una sfilata canina sia la location ideale per propiziare il ritorno della politica.

A ben guardare, c’è una sottilissima “ratio” in tutto questo. Lo spettatore, infatti, è ipnotizzato dagli occhi dell’animale. E distoglie la sua attenzione da quelli del politico. Volete mettere gli occhi di Zanna Bianca, Lessie o Rin Tin Tin, con quelli di …
Meglio lasciar perdere.
Prendiamone atto: la politica italiana ha finalmente sdoganato i cani. Una decisione, questa, finalmente non ipocrita e improntata a principi di tolleranza. Ora si pone un problema. Come ci si distingue in questa campagna elettorale? Non presentandosi all’opinione pubblica esibendo bestie al guinzaglio. Non attingendo alla sterminata riserva del mondo animale per un pugno di voti in più. E se poi Grillo decidesse di presentarsi in tv, negli ultimi giorni di campagna elettorale, accompagnato da una giraffa o da un ippopotamo, lo accuseremmo di antipolitica?
Quanto agli elettori sono avvertiti: se voterete il cane, vi troverete in casa il politico … Meglio evitare.

saverio.lodato@virgilio.it