Salvatore Borsellino: 'Perchè i dispositivi di difesa 'bomb jammers' non furono usati nel '92?'

di Salvatore Borsellino – 8 febbraio 2013

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Ripropongo il post già pubblicato oggi perché la fonte dalla quale ho appreso le informazioni riportate (di cui sono autorizzato a fare il nome) mi ha precisato di essere a conoscenza che Giovanni Falcone, proprio dopo il fallito attentato dell’Addaura del 21 giugno 1989, chiese espressamente di di essere equipaggiato di tali tecnologie (jammer) al fine di evitare il macabro rituale dell’ordigno radiocomandato che già il 29 luglio del 1983 aveva eliminato il magistrato Rocco Chinnici e che il 23 maggio 1992 sarebbe stato usato per l’attentato di Capaci nel quale egli stesso perse la vita. Ritengo di inaudita gravità che ancora, 57 giorni dopo, mio fratello sarebbe stato fatto saltare in aria con la medesima dinamica che un’apparecchiature già disponibile all’epoca ai servizi di intelligence avrebbe potuto impedire.
Su queste circostanze di cui, a venti anni di distanza, vengo a conoscenza pretendo di conoscere la verità.

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Avendo avuto negli ultimi giorni dei colloqui confidenziali con un tecnico del ramo che ritengo essere in contatto con i servizi, ho assunto informazioni su una tipologia di dispositivi chiamati “bomb jammers” usati, a quanto mi è stato detto dalla suddetta fonte, dagli americani addirittura già nel corso della seconda guerra mondiale.
Tali dispositivi, normalmente usati da corpi militari e forze armate, sono particolarmente adatti per neutralizzare o prevenire attentati terroristici o altri crimini condotti attraverso l’uso di ordigni esplosivi radio-controllati a distanza mediante impulsi radio, del tipo , per intenderci, di quelli usati per gli attentati di Capaci e via D’Amelio nel quale persero la vita, insieme alle loro scorte, i magistrati Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e Paolo Borsellino.
Tali dispositivi vengono usati anche per inibire il segnale GSM-UMTS di telefoni cellulari in aree di interesse strategico e quindi potrebbero essere usati, ma non mi risulta che lo siano, per bloccare le comunicazioni dei criminali mafiosi rinchiusi negli istituti di pena attraverso apparecchi cellulari dei quali dolosamente possano essere venuti in possesso.
La suddetta fonte mi riferiva che che già negli anni 95-96 dei tecnici israeliani gli avevano fatto notare come fosse paradossale che nel nostro paese figure istituzionale (magistrati) esposti ad un livello così elevato di rischio fossero sprovvisti di tali strumenti.
Dato che in particolare Giovanni Falcone era particolarmente attento alle novità tecnologiche ed era in stretto contatto con i più alti livelli dell’FBI, dai quali sicuramente avrà avuto informazioni su questi apparati che avrebbero potuto essere fondamentali per la sua sicurezza, mi chiedo se mai ne avesse fatto richiesta e , in caso positivo, il motivo per cui queste richieste non fossero state prese in considerazione dagli organi istituzionali che avrebbero dovuto garantire la sua sicurezza o il perchè, se questa tecnologia era già disponibile, non fosse stata previsto il suo utilizzo per evitare quanto invece poi tragicamente si è verificato.
Certo, in un paese in cui la criminalità organizzata o chi per esso, ha potuto addirittura effettuare, come mi risulta, prima dell’attentato di Capaci, delle prove di esplosione di una intera strada per simulare quanto poi messo in atto, o in cui non è stato previsto neanche il divieto di sosta in via D’Amelio per facilitare la bonifica di un obiettivo a così alto rischio come l’abitazione della madre del magistrato, forse la risposta è implicita.
I due magistrati ‘dovevano’ essere eliminati e il problema non era la prevenzione, bensì la facilitazione degli attentati.

Approfondimenti: Bomb jammer ad alta potenza

LINK: la pagina facebook di Salvatore Borsellino

Tratto da: 19luglio1992.com