Relationem: l'ombra dell'anticristo in Vaticano

di Giorgio Bongiovanni – 23 febbraio 2013

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RELATIONEM, è questo il nome del dossier che i tre cardinali (Julian Herranz Casado, Jozef Tomko e Salvatore De Giorgi), incaricati dal Papa di indagare a 360° sulle lotte intestine e diaboliche all’interno della Curia (sfociate poi nel caso Vatileaks), hanno consegnato nei giorni scorsi allo stesso Benedetto XVI. Un dossier di 300 pagine in cui sono contenute prove inquietanti, interviste, intercettazioni, lettere autografe, ammissioni, giuramenti e quant’altro, sugli scandali avvenuti all’interno dell’istituzione vaticana. Ieri ed oggi, sul quotidiano La Repubblica, Concita De Gregorio ha pubblicato due articoli approfonditi da cui emerge un’inquietante verità, ovvero che dietro a queste lotte intestine si nascondono i motivi per cui Benedetto XVI ha rassegnato le proprie dimissioni, lasciando certi problemi al proprio successore.
Non è remota l’ipotesi che il Papa possa sciogliere il segreto su questo dossier. Vecchi cardinali, che non voteranno all’elezione del prossimo Pontefice, lasciano importanti testimonianze e da quel che si evince dal documento si mette in risalto la non osservanza del sesto comandamento (Non commettere atti impuri) e del settimo (Non rubare). Nel primo caso si fa riferimento agli atroci scandali di pedofilia e ricatti sessuali compiuti da preti con le omissioni di cardinali, vescovi ed arcivescovi, con tanto di orge messe in atto in alcune ville alle periferie di Roma. Nel secondo si evidenzia quanto accaduto all’interno dello Ior, la banca vaticana, da cui era stato espulso l’ex presidente Gotti Tedeschi. A quest’ultimo era stato proibito l’accesso ai conti correnti neri, mai visitati da nessuno, ad eccezione del cardinal Bertone (Camerlengo) e del direttore generale Paolo Cipriani. Conti che oggi “RELATIONEM” potrebbe svelare e i cui proprietari potrebbero essere boss mafiosi come Riina, Provenzano o terroristi e narcotrafficanti e che potrebbero contenere all’interno soldi provenienti dal riciclaggio di denaro sporco, dalla droga, dalla corruzione politica, tangenti ed altri peccati contro lo Spirito Santo.

Non è un caso se nelle ultime omelie il Papa ha puntato il dito contro i peccati degli uomini di chiesa, evidenziando le divisioni interne. Del resto Benedetto XVI è l’unico, assieme ai tre cardinali, a conoscere i reali contenuti del dossier RELATIONEM e non sarebbe uno scandalo se da questi prendesse spunto per denunciare le nefandezze presenti all’interno del Vaticano. Del resto c’è chi sostiene che potrebbe consegnare il documento anche ai 117 cardinali che da qui a breve dovranno eleggere il nuovo Pontefice.
Nei documenti contenuti nel dossier potrebbero anche esserci dei riferimenti sullo scandalo dei 229 milioni di euro, transitati in uscita dall’Apsa (cioè l’ente economico più importante dello Stato Vaticano assieme allo Ior) verso dei conti londinesi negli ultimi tre anni, scoperti dalla Procura di Roma. Ci potrebbero essere le prove di come i fondi raccolti con l’8 per mille italiano (circa un miliardo di euro) sparisca dentro le casse dello Ior per poi confluire all’estero. Sarebbe la prova della più grande evasione fiscale di tutti i tempi, mai denunciata da alcun Governo, rimasta sempre impunita ingannando la fede di tanti cittadini italiani.
Noi di ANTIMAFIAduemila sono anni che denunciamo i crimini del Vaticano e del riciclaggio di denaro sporco che è transitato all’interno dello Ior. Abbiamo riportato la testimonianza di un figlio di un mafioso, Massimo Ciancimino, che ha accompagnato dentro le mura del Vaticano presso l’Istituto Opere Religiose (la banca del Vaticano) il padre, don Vito Ciancimino, a consegnare miliardi di lire. Abbiamo riportato la testimonianza di Vincenzo Calcara che ha raccontato di aver consegnato direttamente nelle mani di un grande prelato, ben 10 miliardi di lire appartenenti alla famiglia mafiosa di Francesco Messina Denaro, padre dell’attuale capomafia Matteo Messina Denaro. Un fatto, per quanto incredibile ritenuto verosimile in sede giudiziaria dal giudice Mario Almerighi che ha assolto con formula piena, «il fatto non sussiste», il collaboratore di giustizia Vincenzo Calcara dall’accusa di calunnia aggravata.
Scandali senza fine che si sommano continuamente come l’ultimo che riguarda il cardinale Usa Roger Mahony, ex arcivescovo di Los Angeles recentemente punito dal suo successore per aver coperto decine e decine di casi di abusi sessuali su minori. Anche lui è tra i 117 elettori chiamati a scegliere il nuovo Papa. Come si può permettere che un Cardinale che abbia agito contro l’applicazione del sesto comandamento, e che non può più esercitare le proprie funzioni, possa avere il diritto di voto al conclave?
E’ l’ennesima contraddizione di una chiesa corrotta e profondamente in crisi.
Noi abbiamo a lungo sperato che Benedetto XVI facesse pulizia di tante nefandezze. Purtroppo non vi è riuscito, cadendo anch’egli nella debolezza e nella stanchezza annunciando le dimissioni ma ha comunque avuto il coraggio di far emergere alcuni dei lati più oscuri. Per ripulire il Vaticano e rendere giustizia alla fede di tanti credenti forse non può bastare la volontà di pochi. Ma un giorno, per chi è credente come noi, ci sarà la Giustizia Divina.

Fonte:Antimafiaduemila