Lega ladrona: regala l’Ici alla Chiesa e aumenta le tasse ad artigiani e commercianti

In origine gli immobili della chiesa avrebbero dovuto pagare l’imposta sugli immobili (a differenza di quanto avviene oggi), e gli artigiani invece avrebbero avuto uno «sconto» del 50% rispetto al livello della nuova aliquota. Livello che nel primo decreto si prospettava quasi doppio (così stimava la Corte dei Conti, il governo si è guardato bene dall’indicare una nuova aliquota) rispetto a quello attuale, mentre oggi si stima un 30% in più, conunpassaggio dal 6 per mille attuale a quasi l’8 per mille. Insomma, per i piccoli imprenditorinon sarebbe mutato molto grazie allo sgravio. Se non fosse che si dovevano accontentare le gerarchie. Così, via l’Imu alla Chiesa, e via lo sconto agli artigiani.

Oggi sul federalismo c’è un incontro tra Anci e governo, dopo il rischio rottura delle settimane scorse:

Non sarà questo comunque il tema dominante alla riunione fissata per oggi al ministero dell’Economia tra l’Anci e il governo.Un incontro decisivo, da cui la Lega punta ad ottenere il placet dei sindaci per avviare lo sprint finale del provvedimento, che ha ottenuto una mini-proroga di una settimana. Sul tavolo comparirà in primo luogo l’allentamento del patto di stabilità. Una richiesta pressante, che parte proprio dai Comuni più virtuosi, che oggi si ritrovano con i rubinetti chiusi per via di un gioco perverso di vincoli e sanzioni. Al secondo posto sarà la richiesta dello sblocco delle addizionali Irpef, su cui Calderoli ha già annunciato un imminente decreto. L’impossibilità di utilizzare questa leva ha costretto le amministrazioni ad agire sulle tariffe. Ma questa strada finisce per essere la più ingiusta, visto che non è progressiva. La strada dell’addizionale, tuttavia, complica le cose, visto che l’ operazione federalista è legata al vincolo di invarianza di pressione fiscale richiamato espressamente nella delega.

Infine, c’è il problema della tassa di soggiorno, che rischia di deprimere il turismo:

Altra richiesta dei sindaci è l’estensione a tappeto della tassa di soggiorno. L’ultima versione del decreto la attribuisce soltanto ai Comuni capoluogo. Suquesto punto, tuttavia, il dibattito è aperto anche all’interno dell’Anci, dove il nuovo prelievo non trova tutti sostenitori. Si capirà soltanto stasera se il termine del 2 febbraio sarà rispettato. Dopo i Comuni, Calderoli vedrà nel pomeriggio il presidente della Bicamerale Enrico La Loggia. Sempre oggi scade anche il termine per gli emendamenti al decreto. Prima dell’ultimo round è partito l’appello della Lega al Pd. «Il dialogo prosegua – ha detto Marco Reguzzoni – senza farsi influenzare dal gossip, cioè dal Rubygate». Ma per il Pd quel testo va profondamente modificato: non è detto che basti una settimana.

Fonte: Giornalettismo.com