“La legge Romani, favore a Mediaset e censura di Internet”

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Madrid. Ancora pesanti accuse a Berlusconi dai “file” di Wikileaks. Secondo quanto rivela il quotidiano El País, la legge Romani entrata in vigore nello scorso mese di marzo per regolare l’utilizzo di Internet e la pay-tv, è vista con enorme preoccupazione dalla diplomazia Usa, tanto che “darà la possibilità di bloccare o censurare qualunque contenuto” e favorirà “le imprese di Silvio Berlusconi rispetto ai suoi concorrenti”.

In un cable che porta la dicitura “confidential”, a firma dell’ambasciatore David Thorne, si mette l’accento sulla “gestione familiare” imperante nell’ambito dei mass media in Italia. “Berlusconi e Mediaset – si legge nella nota, rivelata dal corrispondente di El País a Roma, Miguel Mora – hanno usato il potere del governo in questa maniera sin dall’epoca del primo ministro Bettino Craxi, negli anni Ottanta”.

Durissime anche le critiche verso un altro progetto preso in esame nei mesi scorsi dall’esecutivo di centro-destra: quello che prevedeva di obbligare i bloggers a ottenere la tessera dell’Ordine dei giornalisti per poter esercitare il diritto a esprimere le loro opinioni online. “Infame”, lo definisce senza mezzi termini l’ambasciatore.
Ma il principale motivo di preoccupazione è proprio quello costituito dalla legge Romani. Secondo il dispaccio partito da Palazzo Margherita, se la norma dovesse trovare applicazione così come è stata concepita, “costituirebbe un precedente perché nazioni come la Cina possano copiarla o citarla come giustificazione per i loro attacchi contro la libertà di espressione”. El País fa notare che il capo della legazione diplomatica non si fida delle promesse del governo italiano, secondo il quale la legge ha come scopo principale quello di proteggere il copyright, lottare contro la pirateria e trasferire nella legislazione italiana la direttiva europea 65 del 2007, che armonizza la regolamentazione dei media. Affermazioni “sospette”, a detta di Thorne, per il quale la legge “sembra essere stata scritta per dare al governo via libera per censurare o bloccare qualunque contenuto di Internet se lo giudica diffamatorio o pensa che favorisca attività criminali”.

In sostanza, a giudizio della diplomazia Usa, la legge Romani consentirebbe di “intraprendere azioni legali contro organizzazioni di mezzi di comunicazione che si costituiscano in competizione politica o commerciale contro membri del governo”. Una preoccupazione tanto più grande perché l’ambasciatore considera che questa legge “serve agli interessi affaristici di Berlusconi”. Tra le fonti citate da Thorne nel suo dispaccio, ci sono anche alti dirigenti di Sky, “uno dei suoi massimi concorrenti (in realtà l’unico, ndr)”, i quali gli avrebbero detto che Romani, all’epoca vice-ministro per le Comunicazioni, “guida gli sforzi del governo per aiutare Mediaset e collocare Sky in una situazione di svantaggio”. L’ambasciatore lamenta poi il fatto che il governo non ha mai seguito i consigli degli Usa perché approvasse una legge contro i download illegali: “L’Italia ha fatto molto poco”.
Fonte:Ilfatto